Alessandro Baricco e il limite della Terra: custodire l’infinito che non c’è

“La natura è perfetta perché non è infinita.”
Alessandro Baricco, Oceano mare

Ci sono verità che sembrano paradossi. Come questa: la perfezione della natura non sta nell’essere illimitata, ma nell’avere un confine. Un equilibrio fragile, da rispettare. Ogni spreco è una crepa, ogni abuso è una ferita. E la desertificazione è il sintomo più evidente di una misura superata.

 

🏜️ 1. Il grido della Terra che si secca

Il 17 giugno, nel pieno di un’estate che ogni anno arriva più calda e più lunga, celebriamo la Giornata Mondiale contro la desertificazione. Ma “celebrare” è quasi un ossimoro: oggi è il giorno per prendere coscienza. La sabbia che avanza non è solo nei deserti, ma nei terreni che smettono di fiorire, nei campi che diventano sterili, nei fiumi che non arrivano più al mare. È una crisi silenziosa, spesso ignorata, ma irreversibile se non fermata in tempo.

📖 2. Baricco e l’eco dell’acqua

In Oceano mare, Baricco racconta la poesia dell’acqua, ma anche il suo silenzioso ritirarsi. L’autore ci porta a riflettere sul senso del limite, sull’infinito che affascina e sull’esaurirsi delle cose. La natura, dice, è perfetta proprio perché è finita. Perché ha un bordo, un termine, una soglia che chiede rispetto. Baricco ci invita a contemplare, ma anche a difendere: non c’è bellezza nella distruzione, non c’è poesia nello sfruttamento.

🌱 3. Oggi: un gesto contro la sabbia che avanza

Ogni pianta salvata, ogni terreno protetto, ogni parola che sveglia le coscienze è un argine alla desertificazione. Oggi non bastano gli slogan: serve una nuova grammatica della cura. La natura è casa nostra, non una miniera. Riconoscerne il limite è il primo atto d’amore verso il pianeta, e verso chi verrà dopo di noi.


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