Boris Pasternak: vivere, non solo prepararsi a farlo
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"L’uomo è nato per vivere, non per prepararsi a vivere."
— Il dottor Živago (1957)
Il 30 maggio 1960 muore Boris Pasternak, poeta, traduttore e romanziere tra i più grandi del Novecento. Con il suo capolavoro, Il dottor Živago, Pasternak ha inciso nella storia della letteratura non solo una trama avvincente, ma un grido di libertà.
Nato a Mosca nel 1890 in una famiglia colta e cosmopolita, fu inizialmente vicino all’avanguardia futurista, ma presto trovò una sua voce autonoma: più lirica, più profonda, più esistenziale. La sua poesia indagava l’interiorità, la bellezza dell’invisibile, l’amore per la vita anche nelle sue forme più dolorose.
📚 Il romanzo che non doveva esistere
Il dottor Živago fu rifiutato dagli editori sovietici per la sua visione indipendente della Rivoluzione e per l’individualismo dell’autore. Fu pubblicato per la prima volta in Italia, nel 1957, da Feltrinelli, suscitando scalpore internazionale. Il romanzo racconta la storia di Jurij Živago, medico e poeta, in balia degli eventi della guerra, dell’amore e della Storia.
Pasternak non descrive eroi, ma uomini e donne feriti, esitanti, contraddittori. Non cerca di giustificare o condannare, ma di comprendere. La frase “L’uomo è nato per vivere, non per prepararsi a vivere” emerge come una sintesi potente del suo messaggio: vivere significa sentire, scegliere, rischiare, soffrire. Significa non rimandare l’essenza per paura del dolore.
✒️ Un Nobel negato ma mai sprecato
Nel 1958, Pasternak ricevette il Premio Nobel per la Letteratura. Ma il riconoscimento fu accolto con ostilità in URSS. Minacciato di espulsione e di persecuzioni contro i suoi cari, fu costretto a rinunciarvi. Una delle sue lettere più toccanti recita:
“A causa del significato che questo riconoscimento ha per la società alla quale appartengo, devo rifiutarlo.”
Eppure, il Nobel era meritato non solo per Živago, ma per tutta la sua opera poetica, per la sua integrità morale e per aver mantenuto la parola viva, anche sotto la censura.
🌍 Scrivere come forma di resistenza
Per Pasternak, la letteratura non era propaganda né evasione. Era testimonianza.
Era il luogo in cui l’anima poteva ancora respirare, dove l’individuo poteva opporsi all’annullamento imposto dal potere. Nei suoi versi e nei suoi romanzi si avverte un profondo rispetto per la vita, anche quando si piega sotto il peso della Storia.
I suoi personaggi sono uomini comuni che resistono non con la forza, ma con la poesia, con l’empatia, con la fedeltà a se stessi.
📖 Perché leggere Il dottor Živago oggi?
Perché è una storia d’amore e di guerra, di poesia e di ideali.
Perché ci insegna che non possiamo vivere in attesa di condizioni perfette.
Perché, come Jurij, anche noi cerchiamo un senso, nonostante tutto.
Pasternak ci invita a essere presenti nella nostra vita, non a prepararci indefinitamente a viverla.
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