Carl Gustav Jung: l’oceano dentro di noi

“Il mare è come la musica: contiene e suscita tutti i sogni dell’anima.”
— Carl Gustav Jung, Ricordi, sogni, riflessioni (1962)

Il mare affascina da sempre l’immaginazione umana.
Per Carl Gustav Jung, l’oceano non era solo un elemento naturale, ma un’immagine dell’inconscio collettivo, un simbolo potente che racchiude i sogni più profondi dell’anima.

 


🌊 Il mare come archetipo

Per Jung, la psiche si nutre di simboli e immagini.
E il mare, con la sua vastità, la sua mutevolezza e il suo mistero, rappresenta uno degli archetipi più ricchi: origine della vita, luogo di ritorno, soglia tra coscienza e inconscio.
Come la musica, non parla alla mente razionale ma a quella parte di noi che ricorda, sogna, intuisce.


🌌 Jung e la profondità interiore

Ricordi, sogni, riflessioni è un viaggio autobiografico e simbolico.
In esso Jung racconta il suo cammino spirituale, le visioni dell’infanzia, il rapporto con Freud e l’esplorazione del Sé.
È un libro che non offre risposte facili ma suggerisce rotte, proprio come fa il mare: ti mette alla prova, ti accoglie, ti cambia.
La scrittura di Jung non è mai fredda o teorica: è viva, piena di immagini, aperta come l’orizzonte.


🌍 Un oceano da proteggere, fuori e dentro di noi

L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani.
Difendere gli oceani significa anche custodire il nostro immaginario, il nostro linguaggio simbolico, la nostra capacità di immaginare.
Leggere Jung oggi è anche un atto ecologico: ci ricorda che non siamo separati dal mondo, ma profondamente legati alle sue acque, visibili e invisibili.


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💬 E tu? Hai mai letto un libro che ti ha fatto sentire come in mezzo al mare, piccolo ma infinito?

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