Cartesio, il pensiero che ci rende vivi

“Cogito, ergo sum.”
Poche frasi hanno segnato la storia del pensiero quanto questa. “Penso, dunque sono.”
Con queste tre parole, René Descartes o, in italiano, Cartesio, ha dato inizio alla filosofia moderna.

Il 31 marzo, giorno della sua nascita nel 1596, celebriamo non solo il filosofo, ma anche l’uomo che ha cercato un punto fermo nel caos del mondo.
E che lo ha trovato nel pensiero.

 

 


🌀 Dubbio, ragione, verità

Cartesio parte da una domanda radicale: cosa possiamo sapere con certezza?
Dubita di tutto: dei sensi, delle percezioni, perfino della realtà. Ma se dubito, allora sto pensando. E se penso, esisto.

Un gesto rivoluzionario. Non più Dio o la tradizione al centro del sapere, ma la coscienza individuale.

Questa svolta non ha cambiato solo la filosofia: ha cambiato il modo in cui ognuno di noi si pensa.


🧬 Un cervello che fa riflettere (ancora oggi)

Nel 2017, un’équipe francese ha ricostruito in 3D il cervello di Cartesio.
Il risultato? Un’anomalia nella corteccia frontale — proprio l’area associata al linguaggio e all’elaborazione del significato.

Una curiosità scientifica affascinante, quasi simbolica: il filosofo che ha fondato il pensiero moderno potrebbe aver avuto un cervello letteralmente “diverso”, in grado di concepire il mondo in modo nuovo.

Come se anche nella sua anatomia fosse inscritto il bisogno di comprendere, spiegare, ordinare.


📖 Perché rileggere Cartesio oggi?

Perché ci invita a fermarci. A pensare davvero.
A non accettare verità preconfezionate.
E soprattutto, perché ci ricorda che il pensiero non è un atto automatico… è un gesto umano, profondo, rivoluzionario.

📚 Vuoi riscoprire Cartesio? Ti consigliamo una delle sue opere più celebri:
👉 Discorso sul metodo – Cartesio

💬 “Penso, dunque sono” ti ha mai fatto riflettere in profondità? Scrivilo nei commenti 👇

Torna alla Gazzetta del Gabbiano

Lascia un commento