Daniel Defoe e la paura che fonda il coraggio

“La paura del pericolo è diecimila volte più terrificante del pericolo stesso.”
Daniel Defoe, Robinson Crusoe

Il 24 aprile 1731 si spegneva Daniel Defoe, scrittore, giornalista, viaggiatore e pioniere del romanzo moderno.
La sua opera più celebre, Robinson Crusoe, ha dato voce a un archetipo che ci accompagna ancora: l’uomo solo su un’isola deserta, che lotta per sopravvivere, ma soprattutto per restare umano.

 


🌊 Un naufragio che diventa inizio

Quando Robinson si ritrova solo, su un’isola sconosciuta, non inizia solo una storia d’avventura: inizia una storia di coscienza.
Ogni rifugio costruito, ogni mappa disegnata, ogni gesto quotidiano è un atto di resistenza contro la disperazione.

La vera lotta non è contro la natura selvaggia. È contro la paura, la solitudine, l’incertezza.


🔍 Un romanzo fondativo

Pubblicato nel 1719, Robinson Crusoe è considerato uno dei primi romanzi della letteratura occidentale.
La novità non stava solo nel racconto, ma nel punto di vista interiore, nel modo in cui il protagonista riflette su se stesso, annota, osserva, cresce.

Defoe anticipa una letteratura che esplora non solo il mondo, ma anche la mente.


💭 La paura che rivela la forza

“La paura del pericolo è diecimila volte più terrificante del pericolo stesso.”
Defoe ci mostra che il pensiero può amplificare ogni cosa, ma anche guidarci oltre il terrore.
Scrivere, per Crusoe, diventa uno strumento per non perdersi.
E per noi, leggere questa storia è un modo per attraversare il silenzio con nuova consapevolezza.


📖 Perché leggere Robinson Crusoe oggi?

Perché è molto più che un libro d’avventura.
È un diario dell’anima in esilio.
Un romanzo che ci parla di resilienza, di solitudine, e di tutto ciò che ci tiene in piedi… anche quando siamo naufraghi del quotidiano.

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💬 Ti è mai capitato di sentirti come Robinson, in un luogo che dovevi imparare da zero? Raccontacelo nei commenti.

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