Dante e Tolkien, viaggiatori nell’ombra e nella meraviglia

“Nel mezzo del cammin di nostra vita…”
Con questi versi, il 25 marzo inizia uno dei viaggi più profondi e universali mai raccontati. È il giorno in cui Dante si smarrisce nella selva oscura — e da lì, ha inizio la Divina Commedia.

Dal 2020, questo giorno è diventato il Dantedì, occasione per celebrare il Sommo Poeta, la sua lingua viva, la sua visione dell’aldilà, la sua potenza letteraria. Ma quest’anno il 25 marzo ha anche un altro significato: è il Tolkien Reading Day, promosso dalla Società Tolkieniana per celebrare le opere del padre del fantasy moderno.

Dante e Tolkien. Due mondi apparentemente distanti, eppure più vicini di quanto sembri.


🔥 Dante, poeta dell’aldilà e dell’anima

La Divina Commedia è molto più di un poema: è un viaggio, una mappa dell’interiorità umana, una visione dell’eternità.
Dante parte smarrito e si ritrova solo attraversando l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Ogni canto è un incontro, una prova, una rivelazione.

Con la sua lingua viva e immaginifica, Dante ha creato un universo simbolico che ancora oggi ci parla. Leggerlo è come guardarsi dentro, con la guida di un poeta che non ha mai avuto paura delle tenebre.


🌍 Tolkien, il narratore della Terra di Mezzo

John Ronald Reuel Tolkien, filologo, professore e scrittore inglese, costruì nel Signore degli Anelli e nel Silmarillion un mondo ricchissimo di lingue, miti, popoli e leggende.
Ma anche per Tolkien, come per Dante, il viaggio è centrale: Frodo, come Dante, parte da un luogo conosciuto per entrare nell’ignoto. Attraversa ombre, battaglie interiori e geografie morali.

E non è un caso che Tolkien conoscesse e ammirasse profondamente Dante: l’idea di un mondo diviso tra luce e tenebra, il senso della missione, la potenza della parola — tutto riecheggia anche nella Terra di Mezzo.


🛤️ Due viaggi, un’unica ricerca

Entrambi i viaggi — quello di Dante e quello di Frodo — iniziano con uno smarrimento, passano per luoghi oscuri e terminano in una rinascita.
Entrambi parlano di destino, di coraggio, di perdita e di fede.
E soprattutto, entrambi ci ricordano che la letteratura può ancora accompagnarci quando ci perdiamo, proprio come una guida nell’ombra.


📖 Perché leggere (o rileggere) Dante e Tolkien oggi?

Perché entrambi ci offrono qualcosa di raro: una visione.
Un modo di guardare dentro di noi e oltre il tempo.
Perché ci insegnano che ogni viaggio ha un senso, anche se lo si capisce solo alla fine.
E perché le loro parole continuano a risuonare, oggi come allora.

📚 Ti consigliamo:
👉 La Divina Commedia - Inferno – Dante Alighieri
👉 Il Signore degli Anelli – J.R.R. Tolkien, Bompiani

💬 Quale viaggio letterario ti ha cambiato la vita? Raccontacelo nei commenti.

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