Everest. Salire è dire la verità
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“In montagna non ci sono bugie: chi sale, sale davvero. Chi cade, cade davvero.”
— Reinhold Messner, Everest. Solo
Il 29 maggio è la Giornata Internazionale del Monte Everest, celebrata ogni anno per ricordare l’impresa di Hillary e Tenzing nel 1953: i primi esseri umani a raggiungere la vetta più alta del mondo.
Ma un’altra impresa, forse più silenziosa e radicale, è quella di Reinhold Messner.
Nel 1980, compie un viaggio che è fisico ma anche spirituale: sale l’Everest da solo, senza ossigeno, senza cordata, senza margine d’errore.
🏔 La montagna come verità
In Everest Solo, Messner racconta l’isolamento, il gelo, la paura.
Ma soprattutto racconta l'onestà brutale della montagna: in alta quota, non c’è finzione, non c’è scorciatoia.
Chi cade, cade davvero. Chi arriva, ci arriva con tutto sé stesso.
Il libro è un diario di resistenza: corpo e spirito si confrontano con l’essenziale.
Ogni passo diventa linguaggio, ogni vetta coscienza.
📚 Salire dentro se stessi
La montagna, come un libro, non consola, ma insegna.
Richiede silenzio, ascolto, pazienza.
Non è il traguardo a cambiare chi sale, ma il modo in cui si è camminato.
Everest Solo non è solo un libro di scalata, ma un racconto sulla verità: dura, scarna, ma piena di senso.
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🎯 E tu? Hai mai letto un libro che ti abbia fatto sentire “in cima al mondo”? Raccontacelo nei commenti.