Gianni Rodari e l’immaginazione come rivoluzione gentile
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“Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?”
— Gianni Rodari, La grammatica della fantasia (1973)
Il 14 aprile 1980 ci lasciava Gianni Rodari, maestro della fantasia e dell’educazione gentile.
Ma Rodari non è stato “solo” un autore per bambini: è stato un pensatore rivoluzionario, che ha fatto dell’immaginazione uno strumento di libertà, dignità e crescita.
La sua opera più influente, La grammatica della fantasia, è un manifesto per chi crede che educare significhi far fiorire, non costringere.
📚 Una grammatica fatta di sogni
Pubblicato nel 1973, La grammatica della fantasia è un libro unico: non un saggio, non un manuale, ma una raccolta di idee, esempi e riflessioni sull’arte di inventare storie.
Rodari ci invita a giocare con le parole, a capovolgere il senso comune, a trovare meraviglia negli errori.
Per lui, l’immaginazione è una competenza fondamentale, non solo per i bambini, ma anche per chi vuole vivere in un mondo più giusto.
✏️ L’errore come occasione
Una delle intuizioni più brillanti di Rodari è che l’errore può diventare risorsa creativa.
Anziché correggere, possiamo esplorare.
Anziché ridere di uno sbaglio, possiamo partire da lì per inventare una storia nuova.
Così nascono parole-bambine, città al contrario, favolette surreali che raccontano, con leggerezza, il nostro mondo.
🌍 Educare con gioia
Rodari ha saputo unire pensiero pedagogico e passione narrativa.
Scrivere, per lui, era un modo per liberare, non per addestrare.
E in tempi in cui l’infanzia è spesso compressa, giudicata, incanalata, la sua voce ci ricorda che fantasticare è un diritto.
Un diritto che appartiene anche agli adulti.
📖 Perché leggere La grammatica della fantasia oggi?
Perché ci insegna a guardare il linguaggio come un gioco meraviglioso.
Perché ci invita a prendere sul serio la leggerezza.
E perché l’educazione più vera nasce dal sorriso, non dalla paura.
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