Il silenzio che parla

«Il suono che noi non sentiamo fa alzare in volo i gabbiani dall’acqua.»

Il 28 settembre si celebra la Giornata mondiale del sordo, una ricorrenza che ci invita a ripensare il concetto stesso di ascolto. La sordità non è un’assenza, ma un modo diverso di percepire la vita. Come ci ricordano i gabbiani che spiccano il volo mossi da un rumore che non udiamo, la realtà è fatta di segni molteplici, di linguaggi che superano la parola.


👂 La sordità come linguaggio
Per troppo tempo la sordità è stata interpretata solo come mancanza, come privazione. In realtà, è un’esperienza sensoriale complessa e ricca, che amplia la nostra idea di comunicazione. Le lingue dei segni, i gesti, i ritmi visivi sono forme autentiche di ascolto e di espressione. In questa prospettiva, il silenzio non è vuoto, ma spazio in cui il mondo si manifesta in altre forme.


📖 Ilya Kaminsky e la Repubblica sorda
Il poeta ucraino-americano Ilya Kaminsky, con la sua opera Repubblica sorda, ha dato voce a una comunità che sceglie di vivere nel silenzio come atto politico e umano. La sua poesia, visionaria e struggente, mostra come il silenzio possa diventare resistenza, memoria e libertà. In un mondo assordato dal rumore, i sordi ci insegnano che l’ascolto autentico nasce anche dalla capacità di cogliere ciò che non si dice.


🌍 Oltre il suono: un invito universale
La Giornata mondiale del sordo è anche un invito a costruire una società più inclusiva. Riconoscere la lingua dei segni, abbattere le barriere della comunicazione, valorizzare il silenzio come esperienza condivisa: sono gesti che ampliano la nostra idea di umanità. Perché non esiste un solo modo di ascoltare, né un solo modo di essere nel mondo.


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