Il silenzio che urla: la lezione di Elias Canetti

“Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.”
— Elias Canetti

Una frase tagliente come un sussurro che fa più male di un grido. Canetti ci avverte: non tutto il male si manifesta a voce alta.


🖋  Una voce contro le masse silenziose

Nato in Bulgaria da famiglia sefardita e cresciuto tra Vienna, Zurigo e Londra, Elias Canetti fu uno scrittore dell'esilio. Premio Nobel per la Letteratura nel 1981, è noto per il suo capolavoro Massa e potere, dove esplora le dinamiche collettive e il bisogno umano di appartenenza e di dominio.


👁️  Il potere nascosto nel silenzio

Nei suoi Appunti, Canetti mette a nudo i luoghi oscuri della psiche e della società. La frase scelta oggi ci mette in guardia da una forma sottile di crudeltà: quella silenziosa. Non serve gridare per ferire. A volte, il giudizio non detto, il gelo di uno sguardo, l’assenza di parola sono atti violenti quanto uno schiaffo.


🔇  Il peso del non detto

In un tempo dove tutto si dice, ma poco si ascolta, il silenzio può sembrare rifugio. Ma Canetti ci ricorda che può essere anche arma. La sua riflessione è più attuale che mai: in famiglia, in politica, nei social, è nel silenzio che spesso si annida la colpa più inquietante. Non è l’urlo che fa paura, ma l’omertà.


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💬 E tu? In quale silenzio ti è capitato di sentire un dolore più forte delle parole?

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