Il vagabondo e il turista: due facce del viaggio
Condividi

«Il vagabondo, ripetiamolo, è l'alter ego del turista.»
— Zygmunt Bauman, Dentro la globalizzazione
Il 27 settembre celebriamo la Giornata mondiale del turismo, un’occasione per riflettere non solo sull’economia dei viaggi, ma anche sul loro significato umano e culturale. Zygmunt Bauman, sociologo e pensatore della modernità liquida, ci offre una chiave preziosa: il turista e il vagabondo, due figure apparentemente opposte, sono in realtà complementari.
🌍 Turismo: il rito collettivo del nostro tempo
Il turismo è diventato uno dei riti globali più diffusi: milioni di persone attraversano confini ogni giorno, inseguendo bellezza, riposo, cultura. È un’esperienza collettiva che plasma intere città, economie, persino identità nazionali. Viaggiare come turista significa seguire mappe, itinerari, pacchetti: il mondo diventa prodotto da consumare, cartolina da fotografare, esperienza da condividere. Ma questo rito collettivo non è solo superficiale: è anche un linguaggio comune, che crea connessioni e ricordi condivisi.
🚶 Il vagabondo come alter ego
Bauman ci ricorda che accanto al turista vive il vagabondo: colui che non ha mete precise, che non compra pacchetti, che si perde nei vicoli, che cerca incontri casuali. Il vagabondo non consuma il mondo: lo esplora come un testo da leggere a frammenti. È figura di libertà, ma anche di precarietà. Se il turista rappresenta la sicurezza, il vagabondo è rischio, apertura, incertezza. Due poli di uno stesso desiderio: conoscere, trasformarsi, attraversare il nuovo.
🔄 Viaggiare oggi: tra consumo e autenticità
In un mondo globalizzato, il turismo rischia di diventare standardizzato: stessi hotel, stessi percorsi, stesse esperienze in ogni città. Ma il richiamo del vagabondo resta: l’istinto di lasciarsi sorprendere, di non programmare, di vedere l’ignoto non come minaccia ma come promessa. Viaggiare oggi significa scegliere continuamente: essere turisti, con i nostri biglietti prenotati e le guide in mano, o vagabondi, pronti a deviare e ad ascoltare ciò che non avevamo previsto.
📖 Bauman e la modernità liquida
La riflessione sul turista e sul vagabondo si inserisce nel cuore della filosofia di Bauman: la modernità liquida. In una società fluida, senza certezze stabili, anche il viaggio diventa metafora dell’esistenza: ci muoviamo sempre, cambiamo sempre, oscilliamo tra sicurezza e precarietà. Essere turisti e vagabondi è il destino di tutti noi, continuamente sospesi tra ordine e caos.
📚 Ti consigliamo
Zygmunt Bauman, Dentro la globalizzazione 👉 https://amzn.to/4gC8Y2e
Un saggio lucido e attualissimo, che esplora le contraddizioni della modernità e il modo in cui il viaggio, il consumo e la mobilità plasmano la nostra vita quotidiana.
💬 E tu? Ti senti più turista o vagabondo quando viaggi?