Italo Svevo: la memoria mutevole e l’ironia dell’animo umano

«Le donne son fatte così. Ogni giorno che sorge porta loro una nuova interpretazione del passato.»
— Italo Svevo, I racconti

Il 13 settembre 1928 moriva a Motta di Livenza Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz. Nato e cresciuto a Trieste, città di confine e di scambi culturali, Svevo è oggi considerato uno dei padri della letteratura del Novecento. Ma in vita conobbe soprattutto l’indifferenza: i suoi romanzi vennero riscoperti solo grazie all’amicizia con James Joyce. Nelle sue opere l’ironia diventa lo strumento per raccontare l’inquietudine, la fragilità dei rapporti umani e il continuo oscillare della coscienza.


🖋️ L’“inetto” come specchio della modernità

Svevo ha dato voce a personaggi memorabili come Alfonso Nitti (Una vita), Emilio Brentani (Senilità) e soprattutto Zeno Cosini (La coscienza di Zeno). Figure incapaci di aderire fino in fondo alla vita, esitanti, contraddittorie: veri e propri “inetti” che riflettono il disagio dell’uomo moderno. Nei loro pensieri tortuosi, nei dubbi e nei fallimenti, il lettore riconosce la propria difficoltà ad agire in un mondo sempre più complesso.


💭 Memoria e interpretazione del passato

La frase scelta, tratta da I racconti, sottolinea un tema caro a Svevo: la memoria come costruzione mutevole. Non ricordiamo mai nello stesso modo: ogni giorno porta una nuova luce, un’interpretazione diversa del passato. Questo non vale solo per le donne, ma per ogni essere umano. La coscienza non è mai ferma, ma in continuo movimento, e nei suoi romanzi la vita diventa un intreccio di ricordi e reinterpretazioni che cambiano il presente.


🌍 Svevo, Joyce e la riscoperta

Svevo scriveva in una Trieste attraversata da lingue, culture e contraddizioni. Per anni rimase un autore ignorato, fino a quando James Joyce, che gli dava lezioni d’inglese, riconobbe la grandezza della sua scrittura e lo segnalò agli intellettuali europei. Da allora Svevo è stato riscoperto come precursore della psicoanalisi in letteratura: il suo Zeno Cosini anticipa temi freudiani e apre la strada al romanzo introspettivo moderno.


🔎 Un’eredità che parla ancora oggi

Oggi leggere Svevo significa interrogarsi sulla coscienza, sulla fragilità dell’identità, sulla natura del tempo. La sua ironia non è mai superficiale: è un modo per sopravvivere all’ansia e all’inquietudine, un sorriso amaro sulle nostre debolezze. In un’epoca dominata dall’incertezza e dal continuo mutare delle prospettive, le sue parole ci ricordano che ogni memoria è riscrittura e che la verità dell’animo umano non è mai una sola.


📚 Ti consigliamo:
Italo Svevo, I racconti 👉 https://amzn.to/45Y51Br
Una raccolta di storie che illumina i temi centrali della sua poetica: la memoria, l’ironia, le fragilità della coscienza.

💬 E tu? Ti riconosci nella mutevolezza della memoria, che ogni giorno cambia colore e significato?

Scopri tutti gli articoli

Lascia un commento