James Joyce e il Bloomsday: un giorno qualunque, eterno
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“L’amore ama amare l’amore.”
— James Joyce, Ulisse
Il 16 giugno 1904 è una data qualunque, eppure indimenticabile. È il giorno in cui si svolge l’intero Ulisse di James Joyce, ed è diventato un rito letterario celebrato in tutto il mondo: il Bloomsday.
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📖 Un giorno di cammino, memoria e letteratura
Leopold Bloom, protagonista del capolavoro joyciano, attraversa Dublino in un flusso di coscienza che abbraccia pensieri, incontri, desideri e silenzi. Nulla di straordinario, se non fosse che Joyce rende epico l’ordinario, eroico il quotidiano. Dal 1954, ogni 16 giugno, lettori e lettrici lo celebrano leggendo i suoi passi per le strade della città e oltre.
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✍️ James Joyce e la rivoluzione dello sguardo
Joyce è il genio che ha reinventato il romanzo: sperimentale, ironico, profondo. Con Ulisse ha costruito un’opera labirintica e vitale, dove ogni parola conta e ogni pensiero è rivelazione. Il suo amore per la lingua è assoluto: piega l’inglese a nuovi significati, rompe la punteggiatura, libera la mente. “L’amore ama amare l’amore” e anche la scrittura ama riscrivere sé stessa.
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🌍 Il Bloomsday oggi: un invito a vivere poeticamente
Il Bloomsday non è solo nostalgia letteraria: è un modo per vivere diversamente il tempo. Per ricordare che la poesia abita anche nei gesti più piccoli, che ogni giornata può contenere l’universo. In un’epoca che corre, Joyce ci insegna a soffermarci, ascoltare, osservare, trasformando il banale in bellezza.
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