La bicicletta e la libertà: una poesia a pedali
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“La bicicletta è la più nobile invenzione dell’umanità.”
— William Saroyan
La bicicletta è molto più di un mezzo di trasporto.
È stata una rivoluzione meccanica, certo, ma anche sociale, culturale, emotiva.
Dalla fine dell’Ottocento, ha trasformato il modo in cui ci muoviamo e ci percepiamo. Ha dato autonomia alle donne, libertà ai giovani, orizzonti agli operai. E ha ispirato scrittori, artisti e sognatori.
Una macchina poetica
William Saroyan, autore armeno-americano vincitore del Pulitzer, ne ha celebrato la grazia e la semplicità.
Per lui, pedalare non era solo spostarsi: era scrivere una poesia con il corpo, respirare il mondo a un’altra velocità, ritrovare il contatto con se stessi e con gli altri.
Nel suo mondo letterario, fatto di infanzie, sentimenti e fragilità, la bicicletta è libertà che rotola, è respiro narrativo.
Un’icona universale
Oggi celebriamo la Giornata Mondiale della Bicicletta, e lo facciamo ricordando quanto questo oggetto umile sia diventato simbolo di progresso, ecologia, libertà individuale.
Dal ciclismo sportivo alle passeggiate domenicali, dai racconti d’infanzia alle fughe romantiche, la bici attraversa il nostro immaginario collettivo.
E continua, ancora, a farci sognare.
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