La natura è casa: l’eredità poetica di Gary Snyder

“La natura non è un posto da visitare. È casa nostra.”
— Gary Snyder

Il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Un’occasione per ricordare che vivere in armonia con la Terra non è un’utopia, ma un’urgenza. Ce lo insegna da decenni la voce limpida e selvaggia di Gary Snyder.

 


Poesia, ecologia, libertà

Poeta, viaggiatore, monaco zen, attivista. Gary Snyder è una figura unica nella letteratura americana. Parte della Beat Generation, ha scelto di non inseguire la città o il clamore, ma di ascoltare il silenzio delle foreste, il battito del vento, la voce delle rocce.

Per lui, scrivere poesia è come camminare in montagna: un atto di attenzione, umiltà, rispetto.
Il mondo naturale non è uno scenario: è linguaggio, cultura, appartenenza.


Vivere la natura, non solo salvarla

In “L’isola della tartaruga”, Snyder intreccia pensieri, versi e riflessioni che nascono dalla sua esperienza diretta nei boschi, nei deserti, nei monasteri.
Non ci invita a “salvare” la natura come un oggetto esterno, ma a riconoscerla come parte viva di noi.

Custodire l’ambiente, secondo Snyder, è un gesto poetico prima ancora che politico.
È il modo in cui onoriamo il respiro del mondo.


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