La salita, la vetta, la discesa: Maupassant e il peso della vita

«La vita è un monte. Finché si sale, si guarda la vetta, e ci si sente felici; ma quando s'arriva lassù, si scorge d'un tratto la china, e giù in fondo la fine, che è la morte. L'ascesa è lenta, ma la discesa è un ruzzolone.»
— Guy de Maupassant

C’è una malinconia lucida, quasi feroce, nelle parole di Maupassant. La vita, dice, è un’illusione di ascesa, una speranza che si infrange nel momento in cui si raggiunge ciò che si desiderava. È allora che si intravede il precipizio.
Un pensiero duro, ma terribilmente umano.


🖋️ Una penna affilata, un’anima tormentata

Guy de Maupassant nacque il 5 agosto 1850 in Normandia, terra di cieli inquieti e campi di grano spazzati dal vento. Cresciuto tra il mare e i boschi, visse poi una vita movimentata, tra Parigi, la guerra franco-prussiana, gli amori, i viaggi e una salute mentale sempre più fragile.

Autore di oltre 300 racconti e diversi romanzi, Maupassant è considerato il maestro della narrativa breve francese. Nei suoi testi si muovono personaggi avidi, disillusi, ingenui, smarriti. La sua scrittura è chiara, tagliente, capace di rivelare le ipocrisie della società e la solitudine che affiora nei cuori.


🌀 La vetta del successo e il precipizio della follia

Il successo arrivò presto, soprattutto con Bel-Ami, il romanzo che racconta l’ascesa sociale di un uomo affascinante e senza scrupoli. Ma dietro i trionfi letterari si nascondeva un dolore profondo. Colpito dalla sifilide, Maupassant iniziò a mostrare i segni della paranoia, del delirio, della depressione.

Nel 1892, tentò il suicidio. Morì un anno dopo, a soli 42 anni, rinchiuso in una clinica psichiatrica. Una discesa rapida, tragica, come quella descritta nelle sue stesse parole. Ma la sua voce, proprio per questo, continua a risuonare sincera e viva.


🔍 Un realismo che parla ancora oggi

Maupassant scriveva della vita com’è davvero: aspra, beffarda, imprevedibile. Ma dentro ogni suo racconto, anche il più disincantato, si nasconde un’intuizione profonda sul cuore umano.
E oggi? In un tempo che ci spinge a “guardare la vetta” a ogni costo, Maupassant ci invita a riconoscere anche la fragilità, a guardarci con compassione mentre inciampiamo nella discesa. Perché il ruzzolone, forse, fa parte dell’essere vivi.


📚 Ti consigliamo

Guy de Maupassant, Bel-Ami 👉 https://amzn.to/451Ixiw
Una scalata sociale irresistibile tra desideri, cinismo e illusioni. Un ritratto spietato della società parigina ottocentesca e dell’animo umano.


💬 E tu? Hai mai avuto la sensazione che il momento più bello coincida con l'inizio della fine?

Scopri tutti gli articoli

Lascia un commento