La soglia dell’ombra: raccontare il visibile e l’invisibile
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«Noi riteniamo che le cose più interessanti stiano sempre nell’ombra, in ciò che non si vede.»
— Olga Tokarczuk, Empusium
La soglia è il luogo dove le storie respirano. Entriamo nell’ombra per capire meglio la forma della luce.
🌒 Ombre che rivelano
Halloween è un passaggio, non un travestimento soltanto: un confine sottile dove l’ignoto prende parola. L’ombra non è nemica, è un’altra luce. Nella letteratura l’invisibile è casa di simboli, desideri, paure. Toccare il buio significa fare spazio a ciò che non ammettiamo di sapere, lasciare che la storia sussurri prima di apparire.
🕯️ Racconti come lanterne
Le storie funzionano come candele nei corridoi del mistero. Dai gotici alla modernità, i racconti di soglia insegnano ad attraversare il timore con l’immaginazione. La paura diventa linguaggio, il silenzio scena. Non è fuga dalla realtà, è modo diverso di guardarla: quando l’ombra si allunga, vediamo meglio le forme.
🎭 Maschere e verità
La maschera non inganna, protegge. Indossarla è un gesto antico per dire l’indicibile, per dare corpo a ciò che non riusciamo a nominare. Halloween ci ricorda che il buio non annulla la ricerca di luce, la affina. E che tra visibile e invisibile scorre la stessa domanda: chi siamo quando nessuno ci guarda.
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