La voce contro il conformismo: Pasolini e il coraggio di disobbedire

«La volgarità è il momento di pieno rigoglio del conformismo.»
— Pier Paolo Pasolini, La Divina Mimesis

Quando le parole si appiattiscono, cresce il conformismo. Pasolini ci invita a una lingua più onesta, a un pensiero che non si lascia addomesticare.


🚦 Linguaggio e potere

Per Pasolini la volgarità non è scandalo privato, è prodotto di massa. Quando il linguaggio perde autenticità e la cultura smette di interrogarsi, il conformismo fiorisce come erbaccia. La sua critica non è esercizio intellettuale: è allarme civile, invito a difendere parole chiare, gesti responsabili, sguardi non addomesticati.


🔥 La vera trasgressione

Pasolini rovescia il mito della provocazione fine a se stessa: la sola disobbedienza che conta è il pensiero libero. Non è il rumore del gesto che scuote, è la fedeltà alla propria coscienza. Nei suoi film e nei suoi saggi cerca una lingua che non tradisca il reale, che esponga l’ingiustizia senza compiacersene, che ami il popolo senza idealizzarlo.


🌫️ Un’eredità scomoda

Celebrarlo il 2 novembre significa accettare il fastidio delle sue domande. Chiede se stiamo scegliendo o ripetendo, se stiamo parlando o facendo eco. La volgarità è il segno di un pensiero pigro; l’antidoto è la responsabilità, il coraggio di restare minoritari quando serve, la cura per le parole che usiamo.


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