Le parole che liberano: la memoria secondo Assia Djebar
Condividi
“Non giudicate ieri con la logica di oggi!”
— Assia Djebar, Donne d’Algeri nei loro appartamenti
Nata il 30 giugno 1936 in Algeria, Assia Djebar è stata una delle voci più potenti della letteratura postcoloniale.
Ha usato la lingua francese, ereditata dal colonizzatore, per dare voce alle donne, alle oppresse, alle dimenticate.
📚 Una scrittura che resiste
Assia Djebar fu la prima donna algerina ammessa all’École Normale Supérieure di Parigi. La sua penna ha scavato nelle memorie femminili sepolte dalla guerra, dal silenzio, dal patriarcato.
Nei suoi racconti, la parola non è solo espressione: è resistenza.
🧠 Il tempo, lo sguardo, la giustizia
“Non giudicate ieri con la logica di oggi”: una frase che invita a un’etica della memoria. Non basta condannare il passato, bisogna capirlo, ascoltarlo, conoscerne le ferite.
Djebar ci ricorda che ogni epoca ha il suo linguaggio, le sue costrizioni, le sue ribellioni.
✊ Le donne d’Algeri, da mute a protagoniste
Nel suo libro Donne d’Algeri nei loro appartamenti, le protagoniste si liberano dal velo dell’invisibilità.
Attraverso la scrittura, ritrovano il corpo, la voce, il diritto alla memoria. In Djebar, ogni riga è una chiave che apre una prigione invisibile.
📚 Ti consigliamo: Assia Djebar – Donne d’Algeri nei loro appartamenti, Giunti 👉 https://amzn.to/3I4g8iM
💬 E tu? Quale storia taciuta vorresti che fosse raccontata?