Le voci che rompono il silenzio

«La lingua può essere un membro indisciplinato – ma il silenzio avvelena l’anima.»
— Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River

Una frase che ci mette in guardia: tacere di fronte alle ingiustizie significa lasciarle vivere dentro di noi, come veleno.


🪦 Edgar Lee Masters e le voci di Spoon River

Nato il 23 agosto 1868, Edgar Lee Masters ha lasciato un’opera unica nella letteratura mondiale: l’Antologia di Spoon River (1915). Qui, gli abitanti di un piccolo cimitero americano parlano dall’aldilà, raccontando le loro vite, i segreti, le illusioni spezzate. Non c’è retorica, solo verità sussurrate troppo tardi.
Masters ci mostra che dietro ogni volto c’è una storia taciuta, e che la memoria non è mai neutrale: è un atto di giustizia.


⛓️ Il silenzio e la schiavitù

Il 23 agosto si ricorda anche la Giornata Internazionale della Commemorazione della Tratta degli Schiavi e della sua Abolizione. È il giorno che invita a non dimenticare il dolore e le catene di milioni di persone ridotte in merce. Come nelle epigrafi di Spoon River, il silenzio può avvelenare la storia. Solo dando voce alla memoria possiamo costruire un futuro diverso.


📖 La parola come libertà

Le parole di Masters si intrecciano con la necessità di rompere ogni silenzio imposto: che sia quello delle convenzioni sociali, delle oppressioni, o delle ingiustizie storiche. Parlare, scrivere, ricordare diventa allora non un lusso, ma un dovere. Perché la libertà comincia dal coraggio di pronunciare ciò che è scomodo.


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