Libertà è partecipazione: letteratura e Resistenza
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“Libertà è partecipazione.”
— Giorgio Gaber
Il 25 aprile celebriamo la Festa della Liberazione, una delle date più profonde della storia italiana.
Nel 1945, l’Italia si liberava dal nazifascismo: una conquista collettiva che ha dato vita a una nuova stagione di democrazia, pensiero, parola.
Molti scrittori hanno sentito il bisogno di raccontarla. Perché la Resistenza è stata anche una questione di linguaggio, coscienza, memoria.
📚 Letteratura civile: il racconto della lotta
Dalla Resistenza sono nati romanzi che sono diventati coscienza collettiva:
📍 Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino
📍 Uomini e no di Vittorini
📍 Una questione privata di Fenoglio
📍 La casa in collina di Pavese
Ma se c’è un libro che ha raccontato la guerra partigiana nella sua crudezza e nel suo silenzio profondo, è proprio Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio.
🪖 Fenoglio: scrivere la verità, senza retorica
Fenoglio non scrive per celebrare. Scrive per mostrare.
Johnny è un ragazzo qualunque, catapultato nella guerra civile. La sua storia è fatta di fame, freddo, dubbi, nebbia e pallottole.
Non ci sono eroi, solo scelte difficili e una resistenza quotidiana.
Il partigiano Johnny è uno dei romanzi più sinceri e potenti sulla guerra e sulla libertà.
Un inno sommesso, ma irriducibile, al coraggio.
🐧 E il pinguino? Cammina con noi.
Il 25 aprile è anche la Giornata Mondiale del Pinguino.
Una coincidenza che ci piace: perché il pinguino è piccolo, elegante, resistente.
Cammina anche nel gelo, inciampa, si rialza.
Come un buon libro.
Come chi ha lottato per poter scrivere e leggere in libertà.
📖 Perché leggere Il partigiano Johnny oggi?
Perché la libertà non è mai scontata.
Perché la letteratura può ancora insegnarci a scegliere da che parte stare.
E perché certe voci, anche a bassa voce, non si dimenticano mai.
📚 Ti consigliamo:
📍 Il partigiano Johnny – Beppe Fenoglio, Einaudi 👉 https://amzn.to/42emF21
💬 Cosa significa per te la parola “libertà”? Scrivilo nei commenti.