Quattro zampe buono, due zampe cattivo

Quattro zampe buono, due zampe cattivo
— George Orwell, La fattoria degli animali (1945)

Un motto semplice, potente, quasi infantile. Ma dietro quelle parole si nasconde l’intero meccanismo del potere: semplificare per dominare.

 

 


🐾 1. La ribellione degli animali

Nel 1945, George Orwell pubblica La fattoria degli animali, una favola amara in cui gli animali si ribellano all’uomo per costruire una società più giusta.
La rivoluzione inizia con entusiasmo, con l’idea che tutti siano uguali. “Quattro zampe buono, due zampe cattivo” diventa la loro bandiera.
Ma presto l’ideale si corrompe, la storia si riscrive e i maiali assumono il controllo.


🧠 2. Il linguaggio come arma

Orwell svela come le parole possano essere manipolate per cancellare il pensiero critico.
Quel motto, un tempo emblema di libertà, viene distorto.
Alla fine, si arriverà al paradosso: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.”
Un ammonimento contro ogni forma di propaganda, che oggi più che mai parla anche a noi.


🔍 3. Le parole che ci guidano (o ci ingannano)

Viviamo in un’epoca in cui slogan e frasi fatte riempiono spazi vuoti.
Orwell ci ricorda che il linguaggio è un terreno di lotta: può svegliare o addormentare, costruire o distruggere.
Sta a noi riconoscere le parole vere, quelle che illuminano invece di nascondere.


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