Saul Bellow: contro la banalità del mondo
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“La banalità è il travestimento di una potentissima volontà tesa ad abolire la coscienza.”
— Saul Bellow, Herzog (1964)
Scrittore raffinato e pensatore inquieto, Saul Bellow ha indagato il malessere dell’uomo contemporaneo con ironia, intelligenza e profondità.
Nei suoi romanzi, vivere non è mai scontato: è un atto di consapevolezza.
📖 Una voce americana fuori dal coro
Nato a Montréal da genitori ebrei russi, cresciuto a Chicago, Bellow ha portato nella letteratura americana del dopoguerra una nuova urgenza: quella dell’interiorità.
I suoi personaggi sono spesso intellettuali feriti, uomini in crisi, ma mai rassegnati.
Dietro ogni nevrosi, una domanda: che senso ha tutto questo?
✉️ Herzog: lettere dal caos
Il protagonista di Herzog, Moses, scrive lettere che non spedisce: a Nietzsche, a Heidegger, alla moglie che lo ha lasciato.
È un uomo che cerca di capire il mondo attraverso il pensiero, ma si perde nella sua stessa lucidità.
Il romanzo è un diario filosofico, uno sfogo grottesco, un grido di coscienza contro la banalità che anestetizza tutto.
🚨 La coscienza come resistenza
Per Bellow, la vera tragedia moderna non è l’errore, ma l’indifferenza.
L’idea che nulla conti davvero, che tutto si equivalga, è un pericolo silenzioso.
In un’epoca di rumori e distrazioni, Herzog ci invita a coltivare la coscienza come atto sovversivo e umano.
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