Tennessee Williams, desiderio e solitudine tra le ombre di New Orleans
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“Ho sempre fatto affidamento sulla gentilezza degli sconosciuti.”
Con questa frase dolente e indimenticabile, Blanche DuBois esce di scena e si incide per sempre nella storia del teatro.
Era il 1947 quando Un tram che si chiama Desiderio debuttava a Broadway. Due anni dopo, arrivava in Italia sotto la direzione di Luchino Visconti, con scenografie di Franco Zeffirelli e un giovane Vittorio Gassman nei panni di Stanley.
Oggi, nel giorno della nascita di Tennessee Williams, celebriamo il drammaturgo che ha dato voce a fragilità, desideri repressi e bellezza tragica.
E che, con le sue opere, ha trasformato la solitudine in poesia teatrale.
🌧️ La vita fragile di un grande autore
Tennessee Williams, nato nel 1911 nel profondo Sud degli Stati Uniti, ha vissuto un’esistenza segnata dalla sensibilità estrema, dalla malattia mentale della sorella Rose e da una continua lotta con i fantasmi dell’anima.
Ma è proprio da quelle ferite che nacquero i suoi personaggi più intensi: donne e uomini spezzati, in cerca di amore, di rifugio, di verità.
Con la sua scrittura teatrale, Williams ha saputo portare sul palco il non detto, il desiderio che brucia sotto la superficie, la malinconia che abita le stanze d’America.
🪞 Un tram che si chiama Desiderio: sogni, rovine e verità
Un tram che si chiama Desiderio è forse la sua opera più famosa. Ambientato a New Orleans, racconta l’incontro esplosivo tra Blanche DuBois, donna raffinata e spezzata dal passato, e Stanley Kowalski, rozzo, violento, viscerale.
È un dramma fatto di tensioni, scontri e svelamenti, dove le illusioni si infrangono contro la brutalità della realtà.
Ma è anche una poesia dei corpi, della luce fioca, dei desideri inconfessati.
🇮🇹 Il debutto in Italia: Visconti, Gassman e Zeffirelli
Nel 1949, Un tram che si chiama Desiderio debutta a Roma grazie alla regia di Luchino Visconti, che riconosce nel testo una forza universale.
Vittorio Gassman è uno Stanley indimenticabile.
Rina Morelli interpreta Blanche con una delicatezza che anticipa la sua fragilità tragica.
Fu un momento epocale per il teatro italiano: moderno, audace, emozionante.
E Williams divenne, da subito, una voce riconosciuta anche al di là dell’oceano.
📖 Perché leggere (o vedere) Un tram che si chiama Desiderio oggi?
Perché parla ancora a ognuno di noi.
Perché ci ricorda quanto sia difficile vivere senza una maschera.
Perché ci invita a guardare negli occhi il desiderio — e a riconoscere la nostra parte più fragile.
📚 Ti consigliamo:
👉 Un tram che si chiama Desiderio – Tennessee Williams, Einaudi
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