Umberto Eco e le vite dentro i libri

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita.
Chi legge, avrà vissuto 5000 anni.”

Umberto Eco

Il 23 aprile è la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, una ricorrenza che celebra il potere inesauribile delle parole scritte.
In questo giorno ricordiamo che leggere non è un passatempo, ma una forma di esistenza moltiplicata.
Lo sapeva bene Umberto Eco, che ha fatto del sapere e della narrativa una chiave per attraversare il tempo.


🔍 Un libro come labirinto

Con Il nome della rosa, Eco ci ha lasciato un’opera straordinaria:
non solo un giallo medievale, ma una biblioteca fatta romanzo, una riflessione sul potere della conoscenza, dell’ironia, del dubbio.
Eco ci guida in un mondo in cui leggere è decifrare, e in cui le parole possono salvare o bruciare.

Ogni lettore entra in quel monastero per cercare qualcosa: e ognuno trova una verità diversa.


🌹 San Jordi: libri e rose

Il 23 aprile è anche la festa di San Jordi, amatissima in Catalogna.
Secondo la tradizione, uomini e donne si scambiano libri e rose come gesto d’amore e cultura.
Una festa popolare, poetica, romantica, che trasforma le città in mercati a cielo aperto di parole e fiori.

Una celebrazione che unisce due doni che non appassiscono:
una rosa che profuma l’attimo, un libro che attraversa i secoli.


🌍 Diritto d’autore: libertà e tutela

In questa giornata riflettiamo anche su un valore invisibile ma fondamentale:
il diritto degli autori a essere riconosciuti, letti, protetti.
Ogni libro nasce da un lavoro silenzioso: scrivere, correggere, riscrivere.
Ogni lettore è parte attiva di questo patto di fiducia.


📖 Perché leggere Il nome della rosa oggi?

Perché ci insegna che la cultura è mistero, piacere, resistenza.
Perché ci ricorda che ogni biblioteca è anche una cattedrale.
E perché leggere ci allunga la vita in direzioni che non avremmo mai previsto.

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💬 Qual è il libro che ti ha fatto vivere una vita in più? Raccontacelo nei commenti.

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