Lezioni di Mare – Storie ed esperienze di vissuto che si fa racconto a cura di Veronica Petrelli
Condividi

📝 Lezioni di Mare
Storie ed esperienze di vissuto che si fa racconto
a cura di Veronica Petrelli
📚 Edizioni Nisroch
Inizia il tuo viaggio di lettura
Parole che danno vita a storie, storie che forgiano anime, anime visibili dagli occhi.
Dall’incontro diretto con pescatori, diportisti, uomini della marina militare e naviganti su ogni rotta nasce una preziosa raccolta di esperienze consegnate al presente e ad un futuro senza tempo. Ricordi vividi intrisi di acqua salata e coraggio, di paura e prove feroci, di passione e forza oltre il confine... i nostri confini interiori dietro ai quali si svelano orizzonti inaspettati che il mare ci insegna a scoprire.
📖 Sinossi
Il libro nasce come una raccolta di storie narrate primariamente in modo diretto, vis-à-vis, dai protagonisti alla curatrice sotto forma di racconto libero, veicolato dalla sola indicazione di presentarsi in rapporto al mare. Incontri emotivi intorno ad un tavolo, nell’intimità di un dialogo familiare, quasi tra nonni e nipote. Generazioni dello stesso borgo marinaro, oggi vivace città di riviera, a confronto su insegnamenti e interrogativi, su incertezze e speranze antiche e sempre attuali, sui costumi che cambiano.
Ma c’è qualcosa che non muta, anzi si rafforza, di padri e madri in figli: sono le radici, l’appartenenza al luogo d’origine, al proprio humus. Quelle rive che hanno visto cambiare lo scenario più e più volte e hanno raccolto il sudore di pescatori sulla cui maestria poggiano le basi del commercio ittico locale. Quelle vie, dove oggi si passeggia per incontrarsi, proprio come cinquant’anni fa e più, custodiscono la memoria del “tozzo di pane”, della fame durante la guerra, di marinai lontani da casa, di imbarcazioni mai più rientrate in porto.
Se è vero, come è vero, che siamo figli della nostra terra, questa mater sa abitarci anche a dispetto della nostra inconsapevolezza, talvolta alimentata dal passo frenetico dei tempi. E sa aspettare il momento in cui andremo a bussare alla sua porta per ascoltarla, per conoscerci in un’esplorazione intima in cui abbiamo occasione di riscoprirci fragili come nostro padre, coraggiosi e fedeli come nostra madre, o spavaldi come quella nonna che lasciò tutto per scappare col nonno.
In tutto ciò, il mare di sfondo. Il mare protagonista e antagonista, il peggior nemico e il miglior maestro. Il mare luogo di lavoro, via di fuga o abisso da esplorare. Il mare campo di battaglia, capace di salvare una vita o spezzarla all’istante.
Gli uomini di mare che ne raccontano le storie gli devono tutto, anche se molto ha chiesto loro in cambio. Lo portano negli occhi e ci tornerebbero indietro nel tempo rifacendo ogni cosa, a partire da quel matrimonio sacro che al mare li ha legati senza catene.
La pelle dura sui solchi del viso, addolcito dal sorriso di chi un senso l’ha strappato all’esistenza affrontandone la ruvidità nel mare-scuola, ci informa di quanto la bellezza dell’essere sia nel fare, e viceversa. Nelle mani callose, che sanno tenere un cuore a riparo carezzandolo con amore, nelle spalle stanche che ancora cercano reti da gettare o un albero maestro da innalzare.
A noi non resta che sederci al loro tavolo e ascoltarne la voce, o leggerne i ricordi consegnati alla penna che li ha eternati per farli arrivare lontano, dove il vento vorrà soffiare.
👤 Note sull’autrice

Veronica Petrelli, classe 1989. Operatrice turistico-culturale del territorio, nasce e vive nelle Marche. Scrittrice romantica e malinconica ispirata dal verismo. Viaggi e psicologia sono le sue più grandi passioni. Profondamente grata del privilegio di aver raccolto vite e sentimenti dei protagonisti delle sue storie, il dono più prezioso.
📍 Fb: Veronica Trillice Petrelli
📍Insta: φερονικη_89
✍️ Estratti dal libro Lezioni di Mare – Storie ed esperienze di vissuto che si fa racconto
“Per un marinaio la fine è solo quando si è morti, non prima! Finché c’è vita da salvare non ci si arresta, il coraggio si impossessa di noi e agisce per portarci lontano dal pericolo, in modi che non sappiamo.”
“La memoria che ho della mia generazione di uomini è quella di una gioventù accanita, volenterosa, avida di mestiere. C’era rivalità tra barche ma era quella positiva, quella che dà la spinta a fare di più e meglio degli altri, pur nel rispetto del legame che unisce i marinai da sempre all’interno del proprio porto di riferimento.”
“Sei lì, seduto sulla sabbia, lo sguardo rivolto alla distesa blu davanti ai tuoi occhi. Pensi a come a volte la scia di un’onda duri il tempo di un ricordo. Ripercorri spesso l’avventura del pirata Carònto perché ti intriga la storia e provi un leggero senso di compiacimento all’idea di essere figlio della sua stessa terra e che dentro di te alberghi una spinta d’avventura simile alla sua leggendaria indole.”
“A largo la notte sembra non avere fine e il rischio di smarrirsi nel cupo buio, misto di acqua e cielo, è altissimo. Come spesso accade nella vita, il momento in cui perdiamo la speranza è l’attimo prima del sorgere del sole, siamo disorientati a tal punto da non vedere più la nostra direzione e la motivazione che fin lì ci ha condotti. Qui può attenderci una forma di disperazione oppure il momento di un nostro nuovo concepimento, quello che non sappiamo è che siamo noi a scegliere quale proposta diventerà il nostro destino.”